Il 17 ottobre si svolge a Donostia (Euskadi) una importante manifestazione contro la repressione. In 40.000 scendono in piazza per protestare contro gli arresti di compagni baschi, operati il 14 Ottobre, dallo stato spagnolo.
Da Infoaut
Donostia: 40.000 in corteo "per la libertà della maggioranza sociale, sindacale e politica basca"
E' stata una manifestazione importante quella di sabato 17 a Donostia (San Sebastian). 40.000 persone hanno sfilato in una cittadina di meno di 200.000. Sono scese in piazza per ribadire la volontà della sinistra 'abertzale' (indipendentista) di continuare ad esistere ed essere un attore attivo nelle scelte e nelle decisioni costituenti il popolo basco di oggi e domani.
La manifestazione, costruita in meno di 48 ore, mirava a riaffermare percorsi e legittimità dell'indipendentismo di sinistra ed è stata voluta e vissuta come risposta all'ultima ondata repressiva che la scorsa settimana si è abbattuta contro questo pezzo significativo di società basca (>10 nuovi arresti della sinistra abertzale).
La manifestazione è stata indetta dalle sigle storiche del sindacalismo nazionale di sinistra (Lab e altri), le uniche ancora non illegalizzate dallo sforzo persecutorio del giudice Garzon per conto dello stato spagnolo. A parteciparvi tutte le forze dell'indipendentismo di sinistra, dalle sigle storiche messe fuori legge anno dopo anno (l'elettorato e la base di massa di Batasuna) a quelle più moderate emerse negli anni come frazioni della stessa. A stupire tutt* è stata però l'adesione ufficiale al corteo del Pnv (Partido Nacionalista Vasco), in questi ultimi anni contraddistintosi per il comportamento ambiguo (quando non espressamente di collaborazionismo con lo stato spagnolo) e avente da tempo abbandonato la meta indipendentista. L'adesione del Pnv ha segnato una rottura significativa dentro il quadro istituzionale spagnolo, abituato a considerare l'adeguamento del Pnv alla centralità politica di Madrid in cambio di una autonomia esclusivamente amministrativa (e parzialmente economica) un passaggio acquisito e scontato.
Le reazioni del quadro politico spagnolo sono state di nervosismo e scompostezza per una mossa riuscita che rimette in gioco le carte di un conflitto che dura da troppo tempo. Nonostante le ossessioni persecutorie dello stato spagnolo, la palla torna quindi nelle mani della sinistra abertzale che riprende l'iniziativa... e non intende mollarla per lungo tempo.
Da Infoaut
Donostia: 40.000 in corteo "per la libertà della maggioranza sociale, sindacale e politica basca"
E' stata una manifestazione importante quella di sabato 17 a Donostia (San Sebastian). 40.000 persone hanno sfilato in una cittadina di meno di 200.000. Sono scese in piazza per ribadire la volontà della sinistra 'abertzale' (indipendentista) di continuare ad esistere ed essere un attore attivo nelle scelte e nelle decisioni costituenti il popolo basco di oggi e domani.
La manifestazione, costruita in meno di 48 ore, mirava a riaffermare percorsi e legittimità dell'indipendentismo di sinistra ed è stata voluta e vissuta come risposta all'ultima ondata repressiva che la scorsa settimana si è abbattuta contro questo pezzo significativo di società basca (>10 nuovi arresti della sinistra abertzale).
La manifestazione è stata indetta dalle sigle storiche del sindacalismo nazionale di sinistra (Lab e altri), le uniche ancora non illegalizzate dallo sforzo persecutorio del giudice Garzon per conto dello stato spagnolo. A parteciparvi tutte le forze dell'indipendentismo di sinistra, dalle sigle storiche messe fuori legge anno dopo anno (l'elettorato e la base di massa di Batasuna) a quelle più moderate emerse negli anni come frazioni della stessa. A stupire tutt* è stata però l'adesione ufficiale al corteo del Pnv (Partido Nacionalista Vasco), in questi ultimi anni contraddistintosi per il comportamento ambiguo (quando non espressamente di collaborazionismo con lo stato spagnolo) e avente da tempo abbandonato la meta indipendentista. L'adesione del Pnv ha segnato una rottura significativa dentro il quadro istituzionale spagnolo, abituato a considerare l'adeguamento del Pnv alla centralità politica di Madrid in cambio di una autonomia esclusivamente amministrativa (e parzialmente economica) un passaggio acquisito e scontato.
Le reazioni del quadro politico spagnolo sono state di nervosismo e scompostezza per una mossa riuscita che rimette in gioco le carte di un conflitto che dura da troppo tempo. Nonostante le ossessioni persecutorie dello stato spagnolo, la palla torna quindi nelle mani della sinistra abertzale che riprende l'iniziativa... e non intende mollarla per lungo tempo.
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