Cariche, repressione poliziesca e feriti al presidio di Milano contro la violenza sulle donne.
Da Infoaut
Milano: la battaglia per lo striscione in piazza Cadorna. Tre cariche poliziesche
Questa sera altre cariche a Milano. Ecco l'aria che tira nella città di De Corato, con polizia e carabinieri sempre mobilitati per ogni occasione, manganello in mano. Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, aldilà delle letture romanzate passate sul mainstream nazionale circa il significato del 25 novembre, la risposta per chi si è mobilitata/o nella città di Milano è stata quella dell'pocrisia, della censura e della violenza.
Tanti gli appuntamenti della giornata nel nostro paese, in tantissime città iniziative presidi e azioni. A Bologna l'appuntamento in piazza del Nettuno, per poi spostarsi sotto il Cie di via Mattei. A Catania l'iniziativa nel ri-occupato Cpo Experia. A Roma presidio itinerante verso il Cie di Ponte Galeria. Altre iniziative a Torino, Genova, La Spezia, Pisa, Livorno, Venezia. A Milano l'appuntamento era per le 18:30 in piazza Cadorna per un presidio informativo. L'oggetto della discordia con le forze dell'ordine, che fa immediatamente salire la tensione al presidio attraversato da tante donne, soprattutto giovani, è uno striscione che riporta: "Nei centri di detenzione per immigrati la polizia stupra".
Dinnanzi all'ordine di ritirare lo striscione le manifestanti si oppongono, ostinate a mantenerlo aperto e visibile. Questo il motivo per il quale, vergognosamente, polizia e carabinieri eseguono una prima carica contro il presidio in gran parte costituito da donne, facendo alcuni ferite. La presa dello striscione da parte poliziesca, essendo fallita con la carica, si tramuta nella minaccia di identificazione nei confronti di coloro che hanno aperto e che tengono lo striscione. Minacce che non ottengono il risultato sperato e che si tramutano in una seconda carica, con la quale vengono sequestrati i megafoni. I cordoni di polizia e carabinieri bloccano il presidio in piazza Cadorna, impedendo ogni movimento, che tornano a caricare per la terza ed ennesima volta chi è in piazza. Dopo un paio di ore di alta tensione e violente cariche, il presidio contro la violenza sulle donne (!!!) va a sciogliersi, senza che le forze dell'ordine si siano appropriate dello striscione contro le violenze che si sono verificate e si verificano anche nei Cie. Lo striscione utilizzato questa sera in piazza a Milano aveva infatti l'intento di denunciare quanto è avvenuto in via Corelli, dove si sono verificati 2 tentativi di stupro di 2 migranti da parte dei poliziotti.
Questa sera altre cariche a Milano. Ecco l'aria che tira nella città di De Corato, con polizia e carabinieri sempre mobilitati per ogni occasione, manganello in mano. Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, aldilà delle letture romanzate passate sul mainstream nazionale circa il significato del 25 novembre, la risposta per chi si è mobilitata/o nella città di Milano è stata quella dell'pocrisia, della censura e della violenza.
Tanti gli appuntamenti della giornata nel nostro paese, in tantissime città iniziative presidi e azioni. A Bologna l'appuntamento in piazza del Nettuno, per poi spostarsi sotto il Cie di via Mattei. A Catania l'iniziativa nel ri-occupato Cpo Experia. A Roma presidio itinerante verso il Cie di Ponte Galeria. Altre iniziative a Torino, Genova, La Spezia, Pisa, Livorno, Venezia. A Milano l'appuntamento era per le 18:30 in piazza Cadorna per un presidio informativo. L'oggetto della discordia con le forze dell'ordine, che fa immediatamente salire la tensione al presidio attraversato da tante donne, soprattutto giovani, è uno striscione che riporta: "Nei centri di detenzione per immigrati la polizia stupra".
Dinnanzi all'ordine di ritirare lo striscione le manifestanti si oppongono, ostinate a mantenerlo aperto e visibile. Questo il motivo per il quale, vergognosamente, polizia e carabinieri eseguono una prima carica contro il presidio in gran parte costituito da donne, facendo alcuni ferite. La presa dello striscione da parte poliziesca, essendo fallita con la carica, si tramuta nella minaccia di identificazione nei confronti di coloro che hanno aperto e che tengono lo striscione. Minacce che non ottengono il risultato sperato e che si tramutano in una seconda carica, con la quale vengono sequestrati i megafoni. I cordoni di polizia e carabinieri bloccano il presidio in piazza Cadorna, impedendo ogni movimento, che tornano a caricare per la terza ed ennesima volta chi è in piazza. Dopo un paio di ore di alta tensione e violente cariche, il presidio contro la violenza sulle donne (!!!) va a sciogliersi, senza che le forze dell'ordine si siano appropriate dello striscione contro le violenze che si sono verificate e si verificano anche nei Cie. Lo striscione utilizzato questa sera in piazza a Milano aveva infatti l'intento di denunciare quanto è avvenuto in via Corelli, dove si sono verificati 2 tentativi di stupro di 2 migranti da parte dei poliziotti.
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