lunedì 22 marzo 2010

[Roma 20/3/2010] 200.000 in piazza per l'acqua pubblica


Da contropiano.org

Una manifestazione finalmente "potabile"
Non saranno in duecentomila come annunciato un per tenere il punto con il "pallonaro" convenuto a Sam Giovanni, ma sono stati tanti i partecipanti alla manifestazione per l'acqua pubblica, partita da Piazza della Repubblica e diretta a Piazza Navona.
Il corteo aperto dallo striscione «ripubblicizzare l'acqua, difendere i beni comuni» porta la sigla del Forum italiano dei movimenti per l'acqua, organismo nato in questi anni per ingaggiare una battaglia sul diritto all'acqua che ha assunto ormai connotati di mobilitazione internazionale.
Erano numerosi i gonfaloni dei comuni di città di tutta Italia (perlopiù comuni piccoli e medi). Erano molte ma non più moltissime le bandiere di partiti, da Sinistra ecologia e libertà, al Prc e ai verdi, dei sindacati di base e della cgil.
Il corteo si oppone al decreto Ronchi approvato lo scorso novembre. Un decreto che - su pressione delle direttive dell'Unione Europea - privatizza definitivamente la gestione del servizio idrico e dei servizi pubblici locali stabilendo che la quota in capo al pubblico debba scendere progressivamente nei prossimi cinque anni. E' proprio questo il punto, secondo i manifestanti, che va modificato perché apre alla mercificazione dell'acqua. Altri spezzoni - tra questo quello della Rete dei Comunisti - si sono sforzati di legare la battaglia sull'acqua alla resistenza complessiva contro le privatizzazioni anche degli altri servizi pubblici.

Sul camion in testa al corteo c'è uno striscione blu che recita: «L'acqua è un bene comune. Fuori l'acqua dal mercato! Fuori i profitti dall'acqua!». In coda al tir un enorme pallone blu da cui spunta un rubinetto che lascia ciondolare una goccia blu fatta da un palloncino.
Tanti gli slogan che i manifestanti portano addosso attraverso piccoli cartelloni appesi al collo con una goccia d'acqua parlante: «Liberami dalle multinazionali», «Acqua generosa gratuita, oggi ed ora ristoraci ancora», «Ce la vogliono dare a bere», «Sono un portatore d'acqua», «L'acqua è vita non è merce», «Acqua e terra beni comuni. Ribellarsi è giusto», «Chi controlla l'acqua controlla la vita», «Acqua pubblica senza se e senza Spa».
Dietro lo striscione di testa, c'era anche Alex Zanotelli che ha ha riaffermato «Se nei prossimi mesi riusciremo a raccogliere le firme necessarie per far svolgere i tre referendum contro la privatizzazione dell'acqua e poi riusciremo anche a vincerli, sarà il primo colpo che verrà dato alla privatizzazione, che per ora sembra purtroppo vincere in tutto il mondo. A farne le spese sono come sempre i poveri e i deboli e se le cose continueranno cosi' credo che ci saranno anche 100milioni di morti per mancanza d'acqua nel Sud del mondo».

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