lunedì 12 ottobre 2009

Pistoia 12 Ottobre: tre compagni antifascisti arrestati

Domenica 11 Ottobre, a Pistoia, mentre era in corso una riunione del coordinamento antifascista, la digos ha fatto irruzione, perquisendo i locali, e fermando una ventina di compagni. Dalla sera di domenica, per tutta la notte, numerosi compagni hanno manifestato davanti alla questura per chiedere la liberazione dei compagni. Nella mattinata di oggi tre compagni sono stati arrestati mentre gli altri sono stati denunciati e rilasciati. I due compagni arrestati sono stati trasferiti presso il carcere di Pistoia. Si tratta del segretario regionale della Toscana del P-CARC , di una compagna e di un compagno del Movimento Antagonista Livornese.

Solidarietà ai compagni colpiti dall’ennesima azione repressiva.

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Intervista al compagno Lino del P-CARC da Radio Onda D’Urto

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Da http://www.senzasoste.it

Solidarietà agli arrestati: il comunicato del Movimento Antagonista Livornese
Comunicato stampa sui fatti di Pistoia. Fuori tutt* subito!
Nella giornata di domenica a Pistoia sono stati arrestati due nostri compagni (tre in tutto) con l'accusa di lesioni e devastazione di un circolo fascista di Casa Pound.

Innanzitutto ribadiamo la totale estraneità degli arrestati a quei fatti visto che sono stati condotti in questura dopo oltre tre ore dagli stessi, prelevati da un circolo Arci a poche centinaia di metri da Casa Pound mentre stavano facendo un'assemblea regionale sul tema delle ronde.

E' quantomeno strano che persone che avrebbero compiuto un'irruzione all'interno di una sede fascista si ritrovino poi tranquillamente a poche centinaia di metri in assemblea senza preoccuparsi minimamente di eventuali rappresaglie o interventi delle forze dell'ordine. Esistono inoltre palesi contraddizioni , riportate anche dalla stampa, circa i partecipanti all’assemblea, che risultano completamente differenti dai profili attribuiti ai presunti autori del fatto.

A parte questa evidenza che smonta a priori la tesi degli inquirenti, non si capisce poi su quali basi siano stati comminati i tre arresti che rimangono in ogni caso una misura ingiustificabile per quel tipo di capi d'accusa. Probabilmente la presenza di un esponente del PdL all'interno della struttura al momento dell'irruzione ha fatto si che ci fossero pressioni politiche sulla questura stessa che per fare venti identificazioni ha impiegato 12 ore in cui non era nemmeno possibile parlare con chi stava dentro e nemmeno fornire assistenza medica ad una ragazza che necessita di una terapia particolare per problemi di salute.

Un atteggiamento di rappresaglia da parte della questura di Pistoia che non ha mai avuto nei confronti di ben due sedi fasciste che sono aperte nel giro di un paio d'anni in città: quella di Casa Pound e quella di Forza Nuova. Due gruppi di estrema destra che ormai scorrazzano anche in molte altre città della Toscana, tollerati e spesso coperti da amministrazioni e forze dell'ordine. La presenza di un consigliere del PdL all'interno della struttura ne è un esempio lampante. Alla luce dei fatti espost, chiediamo l'immediata scarcerazione dei compagni ingiustamente detenuti.

Al fianco dei tre compagni e di tutti gli antifascisti.

Movimento Antagonista Livornese

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Da www.carc.it

Aggiornamenti da Pistoia:

· due compagni arrestati e portati in carcere, gli altri sono stati rilasciati

· arbitri da parte di Digos e PS

· mobilitazione di solidarietà in corso per tutta la nottata

Riportiamo una breve comunicazione di un compagno della sezione di Cecina del P.CARC che è accorso a Pistoia dopo la notizia dell'irruzione poliziesca al circolo Primo maggio e del fermo dei compagni.

“Alle 19 di domenica la Digos ha fatto una irruzione nel circolo 1° maggio di Pistoia dove si stava svolgendo una assemblea per organizzare le mobilitazioni contro le ronde fasciste.

Dopo l’identificazione dei 25 compagni presenti, hanno perquisito il centro e portato i compagni in questura per “accertamenti”.

Quanto accaduto in Questura dimostra l'intenzione persecutoria e intimidatoria della PS contro quanti si organizzano e si mobilitano contro la riabilitazione del fascismo e il pacchetto sicurezza: assume un comportamento illegale (perquisizioni senza mandato, fermi pretestuosi) per intimidire, provocare e reprimere quanti si ribellano, si organizzano e si mobilitano contro la mobilitazione reazionaria, lo sdoganamento dei fascisti, il pacchetto sicurezza e le ronde e cerca di orchestrare un montatura politica per “pilotare” la sentenza del processo di Massa contro i compagni della Ronda Proletaria Antifascista del 25 luglio.

Alessandro della Malva, segretario della Federazione Toscana del P.CARC, già denunciato e imputato al processo di Massa e già sottoposto a obbligo di firma, e la sua compagna sono stati chiusi in una stanza al piano terreno mentre gli altri “fermati” sono stati portati tutti insieme in una stanza ai piani superiori.

A una compagna di Livorno, del Refugio, fermata e poi arrestata, con gravi problemi agli occhi è stato impedito il trasporto in ospedale e solo dopo le nostre proteste è stato permesso alla guardia medica di intervenire.

Immediata la mobilitazione dei compagni della Toscana di varie forze e organismi, singoli e associazioni che per tutta la notte, fino all'alba, hanno presidiato la Questura lanciando slogan e pretendendo la liberazione dei compagni fermati.

Tra i fermati ci sono anche due compagni minorenni ai quali è stato impedita la visita dei genitori. Uno di questi, a causa di un graffio al braccio, è stato portato in ospedale per verificare se potesse essersi procurato la ferita durante il presunto attacco a casa pound (responso negativo).

In mattinata sono stati liberati quasi tutti i fermati ad eccezione di Alessandro e della compagna di Livorno che sono stati trasferiti nel carcere di Pistoia con accuse che, ancora adesso, si fa fatica a capire.

Il compagno Alessandro è stato sottoposto a interrogatorio in modo del tutto illegale (assenza dell'avvocato, impedimento nel nominarne uno, ecc) e per questo si è rifiutato di rispondere: a detta della Digos, comunque “esistono elementi sufficienti per ritenerlo responsabile, oltre al riconoscimento da parte di un testimone”.

Ci appelliamo ancora ai comunisti, ai democratici, agli antifascisti affinché si mobilitino contro gli arbitri e gli abusi della Digos e della PS e in solidarietà dei compagni fermati e arrestati.

La mobilitazione delle ultime ore è stata una prima risposta che ha visto diverse componenti del movimento comunista, antifascista scendere in campo per la solidarietà di classe. Con più forza ci mobiliteremo nelle ore seguenti: teniamo alta la mobilitazione per la mobilitazione dei compagni.

Libertà per Alessandro e per la compagna di Livorno!

Chiudere i covi fascisti!

A breve ulteriori aggiornamenti sia sulla situazione dei compagni che sull'avanzamento delle iniziative e delle mobilitazioni di solidarietà.

Per info:

Segreteria Federale Toscana: 349.633.1272

oppure Centro Nazionale del P.CARC: 02.26.30.64.54

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