giovedì 31 dicembre 2009

[Brembio (LO) 31/12/09] la polizia carica gli operai in lottacontro i licenziamenti


Ancora una fabbrica, ancora l'annuncio di licenziamenti imminenti, ancora la lotta e la repressione !!
Succede a Brembio dove diversi operai della "Rsz New Projects società cooperativa" non ci stanno a rimanere in silenzio di fronte al licenziamento ed iniziano la lotta picchettando l'entrata dello stabilimento. Al sopruso del padrone, si aggiunge quello dello Stato che manda subito i suoi sgherri a difendere chi licenzia. Carabinieri e poliziotti hanno provato a chiudere la bocca agli operai con intimidazioni, ma i lavoratori non hanno ceduto. Per questo le guardie sono passate alle vie di fatto: risultano feriti 4 operai e due sono i fermati. Oggi come sempre: la repressione non ferma le lotte. Solidarietà agli operai di Brembio. Solidarietà a chi resiste!

Read More......

[Il Cairo 31/12/09] La polizia egiziana carica i manifestanti della Gaza Freedom March

Nei filamti le immagini dei momenti di tensione con la polizia prima delle cariche. Ancora imprecisato il numero dei feriti. Tra questi almeno due manifestanti italiani



Da Infoaut:
Il Cairo, la polizia eegiziana aggredisce la Gaza Freedom March. Molti i feriti

La manifestazione indetta dalla Gaza Freedom March stava cercardo di muovere i primi passi dal museo egizio del Cairo quando è stata brutalmente aggredita dagli apparati di sicurezza egiziani. "I poliziotti egiziani si sono scagliati contro di noi con bastoni e picchiando alla cieca" ci ha riferito una manifestante con la voce rotta dall'emozione. Intanto arrivano sms dai manifestanti "siamo circondati dalla polizia egiziana al museo egizio temiamo nuove cariche.

Fate sentire la nostra voce telefonate a tv, giornali, politici e mobilitatevi noi vogliamo raggiungere Gaza."

La situazione in Egitto per le delegazioni che dovevano partecipare alla Gaza Freedom March sta peggiorando notevolmente. Già da ieri sera l'aria si è fatta più pesante e la pressione della polizia sempre più forte. Questa mattina è stata organizzata una manifestazione a sorpresa dalle delegazioni dei diversi paesi che avrebbero dovuto partecipare alla marcia di solidarietà Internazionale ad un anno dalla terribile operazione Piombo Fuso attuata dall'esercito israeliano contro il popolo palestinese. Il corte, indetto dalla Gaza Freedom March, era appena partito dal museo egizio del Cairo quando è stato violentemente aggredito dalle forze di polizia egiziane che si sono scagliate sulle persone con bastoni e picchiando alla cieca. Le prime linee sono state brutalmente buttate a terra, anche le donne, e poi picchiate. Tra i manifestanti si contano diversi feriti, ma per fortuna nessuno grave. Due donne italiane risultano ferite al volto.

La polizia continua però ad accerchiare i manifestanti che temono delle nuove cariche. In questo momento sono bloccati in un angolo della piazza del museo ed attendono il divenire della situazione.

Read More......

sabato 26 dicembre 2009

[Caserta 25/12/09] Continua l'occupazione del Commissariato ai rifiuti. Comunicato della notte di Natale

Gli operai iscritti alla FLAICA CUB non firmatari della proposta di contratto a tempo determinato del Consorzio Unico di Bacino NA 1, che gestisce l'igiene ambientale in alcuni paesi del napoletano, occupano gli uffici dello stesso Consorzio in presidio permanente per rivendicare il diritto allo stipendio ed al contratto a tempo indeterminato. Questo è il comunicato emesso in data 24/12/2009, durante la notte della vigilia di natale.

Comunicato Flaica Cub Caserta
Già da diversi giorni i lavoratori iscritti alla FLAICA CUB del Consorzio Unico di Bacino Napoli 1, che gestiscono il delicatissimo settore dell’igiene ambientale in Campania, sono impegnati in una vertenza contro l’ente per cui lavorano, che li ha portati ad occupare gli uffici del Consorzio siti in corso Giannone a Caserta, e che li vede ancora mantenere tale presidio permanente ad oltranza, nonostante le festività natalizie.
L’azienda vuole costringere i lavoratori a firmare un contratto fortemente peggiorativo per i lavoratori, che, differentemente da quanto accade oggi, risultando attualmente assunti con contratto a tempo indeterminato, li costringerebbe ad avere un contratto a tempo determinato di soli tre mesi.
Tutto questo in opposizione alla più recente legislazione vigente in materia.
Di fronte al rifiuto da parte dei lavoratori di firmare il nuovo contratto, l’azienda nega da mesi lo stipendio ai lavoratori, attuando una forma di ricatto ignobile quanto inconcepibile, specie davanti alla considerazione che in questi mesi i lavoratori hanno comunque prestato regolarmente servizio lavorativo.
Nonostante la mobilitazione dei lavoratori la controparte non solo non ha dato ascolto a chi sta passando il periodo di festività natalizia in estremo disagio, ma non si è voluta nemmeno sedere al tavolo per discutere. I Lavoratori, ormai stanchi di aspettare passivamente, hanno cominciato pertanto a mobilitarsi con maggiore energia, dapprima occupando il tetto del palazzo che ospita il Consorzio Unico di Bacino, poi ancora bloccando per ben 10 ore Corso Giannone, a Caserta, che sarebbe la strada prospiciente lo stesso Consorzio, ed alla fine, come suddetto, occupando gli uffici.
È evidente come il passaggio di contratto apra la porta non solo alla perdita di diritti acquisiti, ma anche alla perdita stessa del posto di lavoro.
In altre parole emerge come ci sia la volontà di scaricare sui lavoratori, così come sugli enti locali, in particolare i comuni, i costi del fallimento nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti, da parte del Governo e della gestione commissariale.
Proprio per questo, più in generale, torniamo a criticare aspramente la condizione della gestione dei rifiuti in Campania, non risolvibile senza lo smantellamento dell’intreccio di clientele politiche, affari (e malaffari) privati e direzioni manageriali strapagate e spesso incompetenti.
Da questa situazione dal nostro punto di vista non si esce senza la ripubblicizzazione dell’intero ciclo dei rifiuti e tutelando tutti i posti di lavoro.
C’è bisogno che tutte le forze politiche sinceramente democratiche e sensibili alle tematiche di lotta, attivino quei canali che avranno a disposizione, a livello istituzionale, affinché si sblocchi questa situazione.
Invitiamo ancora una volta tutti a garantire in questi giorni sostegno alla lotta, attraverso la partecipazione al presidio, e a mettere in campo tutte le forme di solidarietà necessarie per la difesa dei lavoratori e dei loro diritti.

FLAICA UNITI CUB – CASERTA
http://cubcaserta.blogspot.com/

Read More......

mercoledì 23 dicembre 2009

[Caserta 23/12/09]Continua l'occupazione del commissariato ai rifiuti da parte dei lavoratori Geo-Eco

Continua la lotta dei lavoratori Geo-Eco da tre mesi senza stipendio.
Nel video, una scena sulla prima note di occupazione del commisariato. All'occupazione, insieme ai lavboratori Geo Eco partecipano studenti e realtà di movimento solidali.


articolo sulla lotta Geo Eco da tuttiinpiazza.it

Occupata la sede del Commissariato Rifiuti
I lavoratori del consorzio di igiene urbana Geo-Eco, senza stipendio da tre mesi, tornano a presidiare il Commissariato di Governo in Corso Giannone

Occupata la sede del Commissariato Rifiuti

Caserta : Un Natale di lotta con tanto di Babbo Natale in passamontagna: è quello che si prospetta per i lavoratori della Geo-Eco, la società che gestisce i rifiuti in 26 Comuni compresi nell'area di Aversa, Capua e Santa Maria Capua Vetere.

Un po' di storia. Il consorzio, nato nel lontano 1995 come società a totale capitale pubblico, impiega circa 800 dipendenti e impianti, mezzi e attrezzature per un totale di oltre 4 milioni di euro: opera nella gestione dell'igiene urbana, nel trattamento dei rifiuti, nella raccolta differenziata e nelle bonifiche ambientali.
Grossi lavori e enormi guadagni: questo almeno fino allo scoppio dell'emergenza rifiuti, quando il consorzio si ritrova nell'occhio del ciclone, al centro di uno scandalo che rivela inquietanti retroscena sui legami tra istituzioni e camorra relativi al business dei rifiuti.

Al proposito Rc e Pdci sollevarono polemiche rispetto alle posizioni delle amministrazioni, accusate di badare poco alla grave crisi della GeoEco e troppo a mantenersi stretti le poltrone... ma la frittata era fatta e il Consorzio sprofondò in una crisi da cui non riuscì più ad emergere.

La mobilitazione. Il primo effetto della crisi fu il taglio degli stipendi: da tre mesi i lavoratori non percepiscono più il salario. Davanti all'inidfferenza dell'azienda, l'11 dicembre decisero perciò di montare un presidio di protesta sotto al King House, in pieno centro a Caserta: immediata la reazione delle forze dell'ordine, pronte a sedare gli animi a modo loro.

E così, mentre i manager rimanevano asserragliati dietro le loro scrivanie nel palazzo di Corso Giannone e la polizia caricava i lavoratori, due di loro minacciavano di buttarsi dal tetto del palazzo se le loro richieste non fossero state accolte ed altri venivano medicati per le ferite riportate durante gli scontri.

La ditta, davanti alle minacce e all'esasperarsi del conflitto, si dimostrò disposta ad intraprendere le trattative e gli operai ritornarono alle loro case; nei giorni scorsi però, il fallimento definitivo degli accordi� tra i dipendenti in rivolta e i manager della Geo-Eco ha portato i primi ad inscenare una nuova protesta: il 20 dicembre� hanno di nuovo montato il presidio sul Corso Giannone, creando notevoli disagi alla cittadinanza, tanto immersa negli ultimi acquisti natalizi da avere ben poco tempo per interessarsi alle crisi sociali e da liquidare la protesta con un laconico "ma proprio sotto Natale lo dovevano fare sto sciopero?".

I lavoratori sono rimasti per giorni a dormire sul posto e la Rete dal Basso, unione di collettivi e centri sociali della provincia ha sostenuto la rivolta con la propria solidarietà e con cibo, bevande e coperte.

Tra l'altro ieri la città è stata praticamente bloccata dalla protesta in strada del Consorzio, durata ben 10 ore e coincisa con quella degli ex dipendenti Ixfin, che hanno letteralmente paralizzato la circolazione nel capoluogo.

Finalmente ieri uno spiraglio di apertura: la Prefettura di Caserta, operando da intermediaria verso quella di Napoli, � riuscita ad indire l'apertura di un tavolo conciliativo, previsto per oggi proprio a Napoli. Ma il presidio rimane.

Read More......

[Termini Imerese 23/12/09] Gli operai promettono battaglia

Il treno speciale con i circa 400 operai della Fiat che ieri hanno manifestato a Roma è arrivato stamane a Termini Imerese. Gli operai hanno bloccato per alcuni minuti i binari a Messina dopo che già alla stazione di Roma avevano bloccato i binari. Gli operai annunciano battaglia contro la decisione, annunciata ufficialmente da Marchionne, di chiudere entro il 2011 lo stabilimento di Termini Imerese.

Da Operai Contro
PIANO FIAT: CALCI NEL CULO AGLI OPERAI
"I piani di conversione sono calci nel sedere agli operai". E' senza mezzi termini
la reazione degli operai di Termini Imerese, assiepati di fronte a Palazzo
Montecitorio, alla proposta della Fiat di continuare a produrre autoveicoli
nell'impianto siciliano solo fino al termine del 2011, per poi avviare nuovi tipi di
produzione.

"Sono quarant'anni che facciamo auto, vogliamo continuare a farlo, anche e
soprattutto senza Fiat". Con gli indiani, con i cinesi? "Con chiunque", risponde
Luigi, 43 anni. Un collega e' piu' netto: "siamo pronti anche ad occupare lo
stabilimento, questo e' solo il primo round"

Gli operai piu' giovani si lamentano: "Abbiamo fatto 30 ore di viaggio per venire
qui, ci hanno bloccato, blindati, trattati come ladri, invece veniamo solo a
manifestare per il nostro lavoro". "Operai vecchi da pensionare - spiega uno altro
dei portavoce del gruppo di operai di Termini - non ce ne sono piu'. A quelli giovani
toccano almeno 30 anni di fatica, e cosi' non si puo' mantenere una famiglia".

Il clima non e' migliore tra gli operai campani.

"Bastano dieci operai per fare la Panda. Il costo del lavoro e il numero di operai
necessario a fare la 149 e' ben diverso". Agli operai dello stabilimento Fiat di
Pomigliano D'Arco dunque non piace proprio il piano presentato dal Lingotto, che
prevede la produzione delle piattaforma per la nuova Panda nello stabilimento
campano.

E a lamentarsi sono anche i colleghi dello stabilimento di Avellino, della Fma, che
produce motori di cilindrata da 1.600 in su: "tipologie per cui non abbiamo avuto
neanche una lira di incentivi - racconta Domenico, 42 anni, da 13 in fabbrica - " un
anno e mezzo che siamo in cassa integrazione, e sul nostro futuro da questo incontro
non e' uscita nemmeno una parola.

E prima di andare via, un po' sconsolato, Domenico aggiunge: "la cosa che mi fa piu'
impazzire e' che il Governo a Marchionne fa i complimenti per l'operazione Chrysler.
E invece Marchionne passera' si' alla storia, ma come il manager che ha chiuso gli
stabilimenti in Italia", sospira.

Read More......

lunedì 21 dicembre 2009

[Villa S.Giovanni (RC) 19/12/09] 20.000 alla manifestazione no-ponte; Franco Nisticò colto da infarto, muore per il ritardo dei soccorsi

Da Rete No Ponte
Reggio Calabria, 19 dicembre 2009 Comunicato Stampa

Un corteo di circa 20000 manifestanti era riuscito a smentire il clima di tensione che da giorni si respirava ed a confermare che il 19 dicembre, come annunciato, sarebbe stata una giornata di festa. A rendere questa festa un’occasione di lutto e rabbia è stato, invece, il decesso di Franco Nisticò, il quale subito dopo il suo intervenuto sul palco, in rappresentanza del Cordinamento per la SS106, si è accasciato sul palco a causa di un malore. Dopo avere ripetutamente richiesto l’intervento di un’ambulanza, anche attraverso il microfono del palco e dopo i primi interventi di soccorso dei medici presenti tra i manifestanti, è giunto sul posto il camioncino sanitario della Polizia di Stato che è risultato però essere sfornito degli adeguati strumenti di soccorso per questa circostanza. Dopo circa 20 minuti Franco è stato accompagnato dalla Polizia di Stato agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, mentre ci veniva assicurato che “aveva ancora il polso”. A quel punto, in quanto organizzatori, abbiamo deciso di sospendere la manifestazione. La sproporzione tra il massiccio dispiegamento delle forze dell’ordine e la scarsa e pericolosamente inadeguata presenza di presidi sanitari, si è rivelata fatale per il prosieguo della giornata, mettendo, a nostro parere, a rischio la stessa incolumità dei manifestanti. Dopo un paio d’ore è giunta in piazza la drammatica notizia che tutti temevano. La Rete No Ponte, che ha organizzato la giornata, esprime dolore e rabbia per quanto accaduto, assoluta vicinanza ai familiari di Franco e provvederà domani stesso a rendere noto come intende chiedere chiarezza su quanto di incomprensibile è avvenuto oggi a Villa san Giovanni.
Rete No Ponte

Read More......

[Torino 19/12/09] 1000 al corteo contro sgomberi e repressione

Da Infoaut

In 1000 al corteo di anarchici e squatter contro sgomberi e repressione, manifestazione torinese che costituisce una delle prime risposte, dopo la resistenza allo sgombero de L'Ostile, alla morsa contro gli spazi occupati della città ordita dall'amministrazione di Sergio Chiamparino, indotta dai nervosismi e dalle pulsioni della destra fascista e leghista. Mobilitazione partita alle 14 a Porta Susa, contro la quale, fin dal suo inizio, è stata riversato uno schieramento incredibile di forze dell'ordine, tra polizia carabinieri guardia di finanza polizia municipale e agenti in borghese, il tutto agli ordine del rinomato questore vicario Spartaco Mortola.

Il concentramento si è mosso da Porta Susa verso le 15, per andare a fare la sua prima sosta in piazza Statuto, punto dal quale si è dato vita al corteo aperto dallo striscione "State agitati", seguito da tanti altri. Riproduzione del grattacielo (in cantiere a Torino) in testa: il volto sanguinante di Berlusconi ("Miracolo a Milan!"), la faccia della Bresso ("Gratta e vinci! Te lo do io il grattacielo!"), l'ironia contro Numa e Ghiglia ("Una faccia una razza Facce e razza di merda"). Lungo il percorso hanno trovato spazio dentro il corteo interventi cori e scritte sui muri contro il sindaco torinese Sergio Chiamparino e le forze dell'ordine, il prezzolato giornalista Massimo Numa e gli sgomberi, il defunto magistrato Maurizio Laudi e la repressione, i Centri d'identificazione ed espulsione e il ministro Roberto Maroni. Ricordati i tanti ragazzi morti per mano della polizia o nelle carceri: da Sole e Baleno a Carlo Giuliani, da Stefano Cucchi a Gabriele Sandri e Federico Aldrovaldi.

All'altezza del Lungo Dora il corteo ha deviato per via Emilia. All'incrocio con corso Vercelli provocazione della polizia: uno schieramento della polizia si è spostato, passando in mezzo alla manifestazione e venendo subissato di insulti, fischi e oggetti. Durante il corteo, oltre alle scritte murali, oscurate le telecamere di sicurezza e del traffico, sanzionati diversi parcometri della Gtt ed un tram fuori servizio abbandonato da anni, rotta la vetrina di un'agenzia di lavoro interinale.

Il corteo di anarchici e squatter è andato a concludersi in corso San Maurizio, all'angolo con via Rossini, dove sorgeva il Fenix, casa occupata sgomberata dall'amministrazione nella turbina di pulizia per le Olimpiadi del 2005.

Read More......

giovedì 17 dicembre 2009

[17/12/09 Lesmo(Monza)] 4 operai sul tetto e presidio a oltranza alla Yamaha, per difendere il posto di lavoro

Da FOA BOCCACCIO 003
Oggi 4 lavoratori della Yamaha di Gerno (Lesmo) hanno occupato il tetto della loro fabbrica. Questo gesto di protesta giunge dopo settimane di mobilitazioni. In gioco ci sono 66 posti di lavoro, 66 lavoratori licenziati a cui la Yamaha non intende concedere nemmeno la cassa integrazione. Oltre ai 4 operai sul tetto, fuori dai cancelli della fabbrica prosegue giorno e notte da oggi il presidio dei lavoratori.

I LAVORATORI YAMAHA CHIEDONO A TUTTI DI PASSARE AL PRESIDIO FUORI DAI CANCELLI PER EVITARE INTERVENTI DA PARTE DELLA QUESTURA FINALIZZATI ALLO SGOMBERO DELLA PROTESTA E SOPRATTUTTO PER FAR PRESSIONE SULLA DIRIGENZA DELLA FABBRICA AFFINCHE' CONCEDA ALMENO LA CASSA INTEGRAZIONE.

Read More......

mercoledì 16 dicembre 2009

[Marghera 16/12/09] I lavoratoratori occupano una palazzina del petrolchimico e bloccano la strada

I lavoratori della Vinyls di Marghera tornano a manifestare contro il mancato riavvio della produzione. Un mese fa presso il Ministero dello sviluppo economico era stato raggiunto un accordo che prevedeva il riavvio della produzione al 15 Dicembre. L'accordo è stato disetteso, gli operai hanno ripreso la lotta.

Read More......

[Modena 16/12/09] Sciopero e blocco stradale operai Maserati contro i tagli alla tredicesima

Modena, contrariamente agli accordi presi, la direzione di Maserati comunica la riduzione della tredicesima in rapporto alla cassa integrazione. La direzione Maserati, aveva ufficialmente assicurato che la tredicesima non sarebbe stata decurtata; ma si sa quanto vale la parola dei padroni...!Gli operai Maserati, già costretti alla cassa integrazione, vengono attacati ulteriormente con la riduzione della tredicesima. Per questo oggi è stato indetto un primo sciopero di un'ora, durante la quale gli operai hanno bloccato la vicina Via divisione Acqui.
Filmato della protesta da youtube

Read More......

lunedì 14 dicembre 2009

[14/12/09 Termini imerese(PA)] 10.000 in piazza per difedendere il posto di lavoro

Termini Imerese . Si fermano i lavoratori della Fiat e con loro scendono in piazza gli studenti
Da Contropiano

E' del 100% l'adesione allo sciopero di 8 ore indetto oggi nello stabilimento Fiat di Termini Imerese (Palermo) da Fiom, Fim e Uilm contro la fine della produzione di auto annunciata dal Lingotto a partire dal 2011. I sindacalisti che fin dall'inizio del primo turno hanno presidiato il piazzale davanti alla fabbrica riferiscono che nessuno dei lavoratori si e' presentato e che nessuno e' entrato in azienda, compresi gli impiegati. La partecipazione allo sciopero e' molto alta anche nelle aziende dell'indotto, la cui sopravvivenza dipende dal mantenimento dell'auto a Termini Imerese. I metalmeccanici di Fiat e dell'indotto si sono radunati davanti al palazzo delle Poste a Termini Imerese bassa, da dove un corteo si sta muovendo fino al Duomo, a Termini alta. Il corteo, partito da piazza Stazione, è aperto dallo striscione degli operai della Bienne Sud, azienda dell'indotto Fiat. A fianco dei lavoratori ci sono anche gli studenti delle scuole medie superiori: l'istituto geometra, l'Ipsia, i licei scientifico e classico. Alla manifestazione stanno partecipando anche commercianti e artigiani. In segno di solidarietà con gli operai, i negozi sono chiusi.

Read More......

domenica 13 dicembre 2009

[12/12/09] a 40 anni da Piazza Fontana; manifestazioni a Bologna e Milano

12 dicembre 2009. 40 anni dalla strage di Piazza Fontana. Strage di Stato eseguita dai fascisti. Mobilitazioni in varie città italiane. La mobilitazione principale a Milano dove accanto alla manifestazione istituzionale, il corteo antagonista è stato molto partecipato. Contestati Formigoni, Moratti e Podestà. La polizia ha chiuso la piazza cercando di impedire l'ingresso del corteo antagonista. I compagni sono riusciti ad entrare in Piazza Fontana.
A Bologna manifestazione di varie realtà antifasciste cittadine con alcune centinaia di partecipanti. In serata a Bologna dopo un presidio antifascista contro un concerto nazirock organizzato da Fogna Nuova, diversi compagni sono stati fermati. 3 risultano essere stati arrestati.
L'antifascismo non si arresta!
Solidarietà!

Read More......

sabato 12 dicembre 2009

[Turchia 11/12/09] Lo stato fascista turco mette fuorilegge il partito curdo DTP


Lo stato fascista turco, con una decisione della Corte Costituzionale ha messo fuori legge il partito curdo DTP, accusato di avere rapporti con il PKK.
Manifestazioni di protesta e scontri con la polizia in tutto il Kurdistan. Manifestazioni di protesta anche in varie città della Germania.
Nelle immagini la protesta a Diyarbakir

Comunicato di UIKI
DTP MESSO FUORI LEGGE
Oggi la corte costituzionale ha messo fuori legge il partito Kurdo e ha fatto cadere il mandato del presidente Ahmet Turk, la deputata Aysel Tugluk e inoltre 37 dirigenti del DTP hanno avuto il divieto di fare politica per 5 anni, con la motivazione di essere una minaccia per unita nazionale secondo articolo 101 e 102.

I 37 dirigenti politici curdi sono : " Abdulkadir Fırat, Abdullah İsnaç, Ahmet Ay, Ahmet Ertak, Ahmet Türk, Ali Bozan, Ayhan Ayaz Aydın Budak, Ayhan Karabulut, Aysel Tuğluk, Bedri Fırat, Cemal Kuhak, Deniz Yeşilyurt,i Ferhan Türk, Fettah Dadaş, Hacı Üzen, Halit Kahraman, Hatice Adıbelli, Hüseyin Bektaşoğlu, Hüseyin Kalkan, İzzet Belge, Kemal Aktaş, Leyla Zana, Mehmet Veysi Dilekçi, Metin Tekçe, Murat Avcı, Murat Taş, Musa Farisoğlulları, Necdet Atalayı, Nurettin Demirtaş ve Selim Sadak."

Condanniamo fortemente la decisione della corte costituzione della Turchia, che non aiuta ad soluzione pacifiche e democratiche della questione kurda. Questo decisione rallenta ulteriormente la democratizzazione della Turchia e cerca di spingere il popolo kurdo fuori della scena politica. Siamo sciuri che il nostro popolo non lasciare la strada politica e pacifica per la soluzione della questione kurda ma se l’EU vuole una Turchia democratica deve intervenire per far cambiare la legge che riguardo i partiti politici. Una Turchia che nel 21. Secolo mette fuori legge l’unico voce politica Kurda in Turchia non dovrebbe avere il diritto di entrare UE.

Chiediamo al opinione pubblica europea di non lasciare il popolo kurdo da solo ed di sentire la suo voce per aiutare la Turchia ad affrontare e tollerare le minoranze e le diversità.

Read More......

venerdì 11 dicembre 2009

[Bologna 10/12/09] Stop alle collaborazioni con Israele. Irruzione nel Facoltà di Ingegneria

L'Università di Bologna, attraverso il Dipartimento di Elettronica, Informatica e Sistematica partecipa al progetto internazionale di ricerca EUWB. A questo progetto partecipa anche Israele attraverso un'azienda , la Wisair Ltd.
Che cos'è il progetto EUWB ? E' un progetto di ricerca sulle onde a banda larga UWB. Lo studio e l'applicazione di queste tecnologie nasce principalmente per uso militare; per localizzare oggetti o persone attraverso i muri.Contro il progetto EUWB un gruppo di attivisti di POLITECNICO 09 e Comitato Palestina fa irruzione nella facoltà di Ingegneria e occupa simbolicamente il Dipartimento di Elettronica. Nel video: immagini dell'azione.


Comunicato Stampa
Boicottiamo i progetti tra le università israeliane e quelle italiane

Ad un anno dai bombardamenti israeliani sulla strisci di Gaza e a pochi mesi dalla condanna che lo stato di Israele ha ricevuto dalla comunità internazionale per crimini contro l’umanità aumentano le collaborazioni tra le università italiane e le imprese ed enti di ricerca israeliani.
Oggi un gruppo di attivisti ha simbolicamente occupato il Dipartimento di Elettronica, Informatica e Sistematica per denunciare il progetto EUWB. Le onde a banda ultra larga – UWB servono per trasmettere e ricevere segnali a enormi velocità, a bassa potenza. Lo studio e l’applicazione di tecnologie a banda larga, nasce principalmente per uso militare: consiste infatti nella possibilità di creare fotografie tridimensionali per rivelare oggetti posti sotto terra o attraverso i muri, localizzare oggetti o persone con bassissimo margine di errore. L'Università di Bologna, attraverso il Dipartimento di Elettronica, Informatica e Sistematica partecipa a un progetto internazionale di ricerca sulle onde UWB, al progetto EUWB (Coexisting Short Range Radio by Advanced Ultra-Wideband Radio Technology), partecipano diverse Università Europee e aziende, fra cui anche un'azienda israeliana, la Wisair Ltd. Per il progetto sono già stati stanziati più di 13 milioni di euro, per un totale, nel 2011, di 20 milioni di euro.
Questa iniziativa si inserisce dentro la campagna internazionale promossa dai comitati di solidarietà con la Palestina denominata BDS, Boicottaggio, Disivestimento, Sanzioni contro lo Stato di Israele.
Nelle prossime settimane saranno organizzate altre iniziative tese a smascherare i rapporti di collaborazione tra le università e centri di ricerca israeliani con quelli italiani.

Chiediamo che i prodotti delle aziende con partecipazione israeliana vengano ritirati da tutti gli uffici pubblici, dalle scuole e dalle università, come i prodotti di marca Lavazza.

Con la Palestina nel cuore

Studenti universitari-POLITECNICO09-Bo
Comitato Palestina Bologna

Read More......

[11/12/09] Sciopero lavoratori pubblici e studenti. A Torino e Roma la polizia carica gli studenti

Giornata di mobilitazione di lavoratori pubblici, precari e studenti.In occasione dello sciopero indetto da CGIL in diverse città italiane si sono svolte manifestazioni. Oltre le manifestazioni di CGIL, importanti cortei di precari della scuola e studenti contro la Gelmini. In particolare a Roma e Torino l'Onda rifiuta di sottostare ai diktat e divieti di manifestare imnposti dalla Questura. La polizia risponde caricando ripetutamente i manifestanti.
Video da Torino (Infoaut)

Video da Roma

Read More......

martedì 8 dicembre 2009

[Milano 7/12/09] Operai e precari contestano la prima alla Scala.

Milano 7 Dicembre. Contestazione in occasione della prima al teatro della Scala.
Da una parte: politici, speculatori, fantocci della tv e borghesi di ogni risma sfilavano nei loro vestiti da sera; i signori che hanno creato questa crisi e che non hanno vergogna a mostrare la loro ricchezza, frutto di sfruttamento e speculazioni.
Dall'altra parte: precari e operai della CUB, dell'Alfa di Arese e lavoratori in lotta di molte realtà della regione scendono in piazza per gridare VERGOGNA contro chi questa crisi l'ha causata e la sta facendo pagare ad altri!!
Polizia e carabinieri, difendono i signori borghesi, affinchè nulla turbi la loro serata mondana alla Scala. I lavoratori non ci stanno a restare in disparte e rilanciano la contestazione tra fumogeni, slogan e uova. Nascono momenbti di tensione e tafferugli quando la polizia cerca di bloccare i lavoratori che si avvicinano all'ingresso.

Read More......

domenica 6 dicembre 2009

[5/6-12-09] Grecia in fiamme: Rivolta e Repressione

Nell'anniversario dell'uccisione di Alexis Grigoropulos (16 anni)da parte della polizia, si riaccende la tensione. Un enorme schieramento di polizia è stato impiegato ad Atene ed altre città greche, per reprimere le mobilitazioni e proteste. Si ha notizia di numerosi arresti (oltre 150), feriti ed azioni extralegali della polizia greca. Una donna versa in gravi condizioni dopo essere stata investita e presa a manganellate. Nonostante il massiccio dispiegarsi della violenza di Stato, i compagni greci (in prevalenza anarchici) non desistono. Tuttora in corso scontri ad Atene ed altre città greche. Solidarietà ai compagni arrestati e feriti! Solidarietà a chi resiste!



Da Indymedia
roza shanina
Da Atene a Salonicco: 48 ore di lacrimogeni

Ad Atene, il corteo è iniziato da Propilei e si è diviso in piu tronconii, mentre la polizia ha lanciato gas lacrimogeni contro i manifestanti.
Da oltre 48 ore...
All'inizio di Street Academy, hanno lanciato di tutto contro la polizia che sbarrava loro il passo e lanciava granate flash.
Chiusa la stazione della metropolitana presso l'Università.

Incidenti si sono verificati anche presso l'Università, dove i manifestanti hanno lanciato pietre e arance contro i plotoni dei MAT nei pressi di Piazza Omonia.
In Street Stage un incendio è scoppiato in un grande magazzino di vestiti e le finestre in frantumi di negozi.

Poliziotti antisommossa e agenti in borghese del Gruppo D hanno attaccato piazza Kolokotronis dove era iniziato un sit-in.
Un giornalista è stato ferito alla testa cadendo per sfuggire alla polizia, mentre sono stati ricoverati d'urgenza una donna di 55 anni e 2 giovani manifestanti per le ferite riportate.

Il centro della città è presidiato da piu di 12.000 agenti mentre continuano gli incidenti nell'ormai spezzettato corteo.

---------------------

Sciopero a Saloniccolo.
Il corteo è iniziato in piazza Kamara alle 14.00 con circa 2.000 persone.

I manifestanti in occasione della ricorrenza della morte di Alexis Grigoropoulos, scrivono sui muri e aprono lo striscione, "Il 6 dicembre continua la lotta, la crisi devono pagarla i capitalisti."
Firmato dai collettivii giovanili, dagli internazionalisti e dai lavoratori di sinistra uniti nella lotta.

Gli eventi che si verificano in questo momento in piazza Kamara sono ancora in divenire.
Cocktail Molotov e fuochi d'artificio volano contro le potenti forze di polizia che segue a stretto contatto i manifestanti sbarrando piu volte il percorso.
Bruciano gli uffici di una nota azienda di caffè americano.
La Coalizione che ha partecipato al raduno è stata subito tagliata fuori dal percorso dalla polizia quando gli incidenti sono iniziati, quindi lo spezzone ha continuato con i blocchi.
Una molotov è caduta nei pressi del Monte Athos che ha acceso un focolaio sull'autostrada Egnatia dove c'era una fabbrica di articoli religiosi.

In questo momento e forze di polizia hanno circondato circa 300 manifestanti in Karaoli Street, San Demetrio all'altezza del vecchio Ministero di Macedonia-Tracia e la situazione è molto tesa.
Piazza Kamara con gli altoparlanti che diffondono notizie dal corteo e da Atene resta il ritrovo principale dei manifestanti.

incredibili i commenti politici dei principali partiti greci che insistono con la speculazione per gli eventi, cercando così di recuperare consenso politico da una vicenda torbida...

Read More......

[Roma 5/12/09] Oltre un milione in piazza al No Berlusconi Day

Video della grande manifestazione del No Berlusconi Day a Roma il Dicembre 2009. mobilitazione nata dal basso con un appello su facebook il giorno dopo la bocciatura del lodo Alfano. Già nei primi giorni migliaia sono state le risposte all'appello.
La riuscita della manifestazione è andata oltre ogni aspettativa con più di un milione di partecipanti.
Resterà solo una grande mobilitazione, o costituirà un passaggio utile alla costruzione di una opposizione popolare, sociale di classe?
Riuscirà la base di questa mobilitazione ad esprimere continuità e conflitto senza farsi imbrigliare nelle logiche elettorali del meno peggio?

Read More......

mercoledì 2 dicembre 2009

2 Dicembre Contro il DDL Gelmini Azioni di protesta in tutta Italia

In tutti Italia si sono svolte mobilitazioni e azioni di protesta da parte di studenti e precari contro il DDL Gelmini. La lotta studetesca avanza in previsione della mobilitazione a roma del 11 Dicembre.
Tra le diverse azioni:

- A Padova vienne occupato simbolicamente l'ufficio stage e tirocini
- A Roma vengono occupati gli uffici della CONSAP SPA (uno degli enti privati a cui, sarà "affidata" la gestione di soldi fubblici destinati a borse di studio ecc.)e bliz con lancio di ortaggi al Ministero dell'economia
- Corteo a Genova
- Già ieri gli studenti dell'onda bolognese avevano fatto un'incursione nel rettorato durante un convegno.
-Sempre ieri a Trento gli studenti avevano l'inaugurazione dell'anno accademico ed erano stati sgomberati dalla polizia.
info ulteriori su Uniriot e Atenei in Rivolta
video dell'occupazione della CONSAP SPA a Roma

TG3 Trentino del 1-12 sull'azione all'inaugurazione anno accademico.

Read More......

4 dicembre: giornata nazionale contro gli sfratti


Da Asia RdB

4 DICEMBRE: GIORNATA NAZIONALE CONTRO GLI SFRATTI
Le realtà di movimento, i comitati, i collettivi per il diritto all’abitare hanno indetto per il 4 dicembre una giornata nazionale contro gli sfratti e gli sgomberi.
In diverse città si terranno iniziative di lotta e presidi sotto le prefetture, con richiesta di incontro, per chiedere il blocco generalizzato degli sfratti.
A seguire, l’appello per la mobilitazione e gli appuntamenti costruiti in varie città.
Gli appuntamenti:

Roma: ore 17 corteo cittadino da piazza dell’Esquilino alla Prefettura;

Firenze: ore 10 presidio sotto la Prefettura e la regione Toscana (via Cavour);

Bologna: ore 16.30 presidio sotto la Prefettura (piazza Roosvelt);

Milano: ore 16.30 presidio sotto la Prefettura (corso Monforte);

Torino: ore 10 presidio sotto la Prefettura;

Napoli: ore 10 corteo da piazzetta Materdei alla Prefettura.

Altre iniziative in Emilia Romagna si terranno anche a Modena, Piacenza, Parma e Ferrara.

http://abitarenellacrisi.noblogs.org/

---
Mutui sempre più inaccessibili. Affitti sempre più alti. Patrimonio degli enti e delle fondazioni in dismissione. Edilizia residenziale pubblica allo sfascio. Edifici e aree demaniali in vendita al miglior offerente. Consumo di suolo formidabile. Rendita parassitaria sempre più arrogante. Redditi sempre più inadeguati.

All’orizzonte il dramma dell’insolvenza e degli sfratti, con migliaia di nuclei familiari e di singoli inquilini stressati dalla rata del mutuo o dal canone aumentato e dall’incombente arrivo dell’ufficiale giudiziario pronto ad eseguire pignoramenti e sfratti.

La risposta del governo e delle regioni consiste nella vendita del patrimonio residenziale pubblico, nell’avvio di un piano di housing sociale e nella liberalizzazione delle procedure edilizie.

Il paese delle libertà immobiliari si appresta ad una nuova colata di cemento tra grandi e piccole opere, ad un azzeramento del ruolo pubblico nel mercato degli alloggi, ad un’aggressione senza precedenti del territorio. Una via d’uscita dalla crisi del settore edilizio che non produrrà benefici di sorta a chi oggi è in emergenza abitativa.

La rendita e la precarietà camminano una al fianco dell’altra e più aumenta la prima più la seconda si approfondisce, con salari che si svuotano di potere d’acquisto e con una scomposizione sociale devastante fatta di precarie e migranti, di giovani coppie e monoreddito, di pensionati e studentesse, dentro una frammentazione che impedisce la tutela dei diritti e limita la libertà di movimento.

A fine dicembre scade la copertura per le categorie protette che ormai riguarda pochissimi casi e così come il bonus per l’affitto, sta diventando uno strumento parziale, quasi inutile. Da gennaio anche costoro saranno sulla graticola.

Iniziamo ad opporci a tutto questo. Lanciamo una giornata di mobilitazione nazionale articolando una mappa delle resistenze contro gli sfratti per morosità che oggi rappresentano più dell’ottanta per cento delle esecuzioni. Chiamiamo le realtà locali impegnate contro l’emergenza abitativa, gli spazi sociali, i comitati degli inquilini, i sindacati a mobilitarsi il 4 dicembre 2009 davanti le Prefetture, presso le amministrazioni locali, in luoghi particolarmente significativi, per chiedere il blocco generalizzato degli sfratti e degli sgomberi. Per avviare una campagna per il diritto all’abitare in Italia verso una necessaria manifestazione nazionale.

Abitare nella crisi

Read More......

Denim Template © www.Blogger.com changed Manhattan Template by http://lafarfallachescrive.blogspot.com