mercoledì 23 dicembre 2009

[Termini Imerese 23/12/09] Gli operai promettono battaglia

Il treno speciale con i circa 400 operai della Fiat che ieri hanno manifestato a Roma è arrivato stamane a Termini Imerese. Gli operai hanno bloccato per alcuni minuti i binari a Messina dopo che già alla stazione di Roma avevano bloccato i binari. Gli operai annunciano battaglia contro la decisione, annunciata ufficialmente da Marchionne, di chiudere entro il 2011 lo stabilimento di Termini Imerese.

Da Operai Contro
PIANO FIAT: CALCI NEL CULO AGLI OPERAI
"I piani di conversione sono calci nel sedere agli operai". E' senza mezzi termini
la reazione degli operai di Termini Imerese, assiepati di fronte a Palazzo
Montecitorio, alla proposta della Fiat di continuare a produrre autoveicoli
nell'impianto siciliano solo fino al termine del 2011, per poi avviare nuovi tipi di
produzione.

"Sono quarant'anni che facciamo auto, vogliamo continuare a farlo, anche e
soprattutto senza Fiat". Con gli indiani, con i cinesi? "Con chiunque", risponde
Luigi, 43 anni. Un collega e' piu' netto: "siamo pronti anche ad occupare lo
stabilimento, questo e' solo il primo round"

Gli operai piu' giovani si lamentano: "Abbiamo fatto 30 ore di viaggio per venire
qui, ci hanno bloccato, blindati, trattati come ladri, invece veniamo solo a
manifestare per il nostro lavoro". "Operai vecchi da pensionare - spiega uno altro
dei portavoce del gruppo di operai di Termini - non ce ne sono piu'. A quelli giovani
toccano almeno 30 anni di fatica, e cosi' non si puo' mantenere una famiglia".

Il clima non e' migliore tra gli operai campani.

"Bastano dieci operai per fare la Panda. Il costo del lavoro e il numero di operai
necessario a fare la 149 e' ben diverso". Agli operai dello stabilimento Fiat di
Pomigliano D'Arco dunque non piace proprio il piano presentato dal Lingotto, che
prevede la produzione delle piattaforma per la nuova Panda nello stabilimento
campano.

E a lamentarsi sono anche i colleghi dello stabilimento di Avellino, della Fma, che
produce motori di cilindrata da 1.600 in su: "tipologie per cui non abbiamo avuto
neanche una lira di incentivi - racconta Domenico, 42 anni, da 13 in fabbrica - " un
anno e mezzo che siamo in cassa integrazione, e sul nostro futuro da questo incontro
non e' uscita nemmeno una parola.

E prima di andare via, un po' sconsolato, Domenico aggiunge: "la cosa che mi fa piu'
impazzire e' che il Governo a Marchionne fa i complimenti per l'operazione Chrysler.
E invece Marchionne passera' si' alla storia, ma come il manager che ha chiuso gli
stabilimenti in Italia", sospira.

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