mercoledì 30 settembre 2009

Napoli 30/9: oltre 5000 alla manifestazione antifascista. Scontri tra polizia e manifestanti


Napoli, 30 Settembre: oggi manifestazione antifascista contro l'occupazione di un ex-convento da parte del gruppo di estrema destra Casapound. Oltre 5000 persone hanno partecipato alla manifestazione antifascista. Si sono verificati scontri tra i manifestanti ed i poliziotti messi a guardia della sede fascista. Solidarietà agli antifascisti napoletani!

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martedì 29 settembre 2009

Continua la lotta dei lavoratori dell'Hotel Hilton di Milano

Dal servizio di Silvia Tagliabue del 29 settembre 2009


Servizio di Silvia Tagliabue
Giornata tesa all'Hotel Hilton di Milano, dove da 5 mesi 33 lavoratori sono in lotta contro i licenziamenti e le esternalizzazioni volute dall'azienda. Il danno all'immagine dà parecchio fastidio, tanto che ai lavoratori non è stato permesso rimanere nella hall durante lo sciopero, con conseguente intervento della polizia.
Nel pomeriggio il presidio si è spostato davanti all'Ufficio del Lavoro della Regione Lombardia, dove le RSU dell'Hilton, che di fatto non rappresentano più i lavoratori che sono passati in massa alla CUB, avevano un incontro con i dirigenti dell'azienda.
Le cameriere in sciopero si sono incatenate all'entrata e hanno impedito il passaggio dall'ingresso principale di managers e avvocati.

Il sindacalista della CUB nominato dai lavoratori proprio rappresentante non può neanche accedere ai tavoli di discussione.

Le RSU interne, tutte appartenenti ai sindacati confederali non hanno mai indetto uno sciopero né cercato di ostacolare seriamente il progetto di esternalizzazione dell'azienda. Il 22 settembre, in Regione Lombardia, non hanno firmato l'accordo, concedendosi per un giono la parte dei sindacalisti in lotta.
La verità è che qualche giorno dopo, di fronte all'offerta dell'azienda di una buona uscita di 14 mensilità (anziché le 6 iniziali), la RSU si è affrettata a firmare l'accordo, convinta che per i lavoratori essere lasciati in mezzo a una strada con 11mila euro dopo trent'anni di servizio sia un gran risultato! Ci complimentiamo tutti.
Ora sono rimasti in 11 i lavoratori dell'Hilton tra cameriere e facchini a non aver ceduto all'arroganza dell'azienda e a continuare la lotta insieme alla CUB.

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Bologna, 28 settembre Video -report corteo “Respingiamo Maroni”

Oltre 500 voci di protesta si sono alzate oggi da Bologna contro la Presenza del ministro Maroni; 500 voci di solidarietà con i migranti prigionieri nei CIE e rivendicazioni dei diritti.
Nonostante la carica della polizia, il corteo si è ricompattato ed ha proseguito il suo percorso. Riparte l’onda bolognese .

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Bologna Via Pontevecchio: i risultati di una lotta!

Con il procedere della crisi, dei licenziamenti, della cassa integrazione, sono sempre più numerose le famiglie di lavoratori che non riescono più a pagare l'affitto. Gli sfratti stanno aumentando in misura notevole. Da un giorno all'altro famiglie di lavoratori si trovano in mezo alla strada. In questo video un importante esempio di mobilitazione e di vittoria dell'Associazione Inquilini Assegnatari di Bologna (ASIA RdB). Nel video le immagini del picchetto antisfratto e della protesta sul tetto del 23 e 25 settembre in via Pontevecchio.


Comunicato ASIA RdB Bologna
Via Pontevecchio: i risultati di una lotta!
Si è concluso dopo otto ore il picchetto anti-sfratto e l’occupazione dei tetti di via Pontevecchio 74, durante il quale c’è stato uno spropositato utilizzo di forze dell’ordine.La mobilitazione dell’Associazione Inquilini Assegnatari (AS.I.A.-RdB) ha permesso che la famiglia sotto sfratto trovasse un nuovo alloggio.Grazie alla lotta, si è riusciti a evitare che un'altra famiglia rimanesse senza una casa a Bologna.Ringraziamo la solidarietà portataci attivamente da Bologna Prende Casa e dal Circolo Iqbal Masih.La determinazione e la resistenza degli inquilini ha portato ad una immediata trattativa con la proprietà, successivamente sollecitata anche dall’Amministrazione, che fino al giorno prima si era dichiarata impossibilitata ad intervenire. Il picchetto e l’occupazione del tetto sono riusciti a rendere meno impossibile una possibile soluzione.Questa risultato deve essere preso ad esempio da tutti gli inquilini, che subiscono l’emergenza abitativa e una precarietà sociale diffusa: l’unità, la solidarietà e la lotta sono gli unici mezzi che hanno per ottenere dei risultati. La famiglia ha trovato un alloggio, tuttavia questa vicenda mette in luce le carenze di questa Amministrazione Comunale, che non è in grado di garantire ai suoi cittadini una politica abitativa adeguata.Ci auguriamo che questa giornata acceleri un percorso che riesca a individuare delle soluzioni condivise per affrontare il problema casa a Bologna.La soluzione per risolvere il problema dell’emergenza abitativa è incrementare e sviluppare l’edilizia residenziale pubblica, la sola garanzia per gli inquilini contro la rendita.
Associazione Inquilini Assegnatari (AS.I.A.-RdB) info@bologna.asia.rdbcub.it www.asia.rdbcub.it

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lunedì 28 settembre 2009

27 Settembre: scontri tra palestinesi e polizia sionista nella Spianata delle Moschee

27 settembre
Un gruppo di israeliani nazionalisti, in occasione dell'inizio della festività ebraica del Kippur, ha cercato provocatoriamente di entrare nella Spianata delle Moschee. In seguito a questa provocazione, sono avvenuti scontri tra circa 150 palestinesi presenti e reparti della polizia sionista. Due poliziotti sionisti risultano feriti da lancio di sassi.Impreciso il numero dei palestinesi arrestati.
Nel video seguente (in arabo)le immagini degli scontri.

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domenica 27 settembre 2009

Parma 26 Settembre: antifascisti bloccano iniziativa di Casa Pound


da www.parmantifascista.org

Oggi, sabato 26 Settembre, un nutrito gruppo di antifascisti è riuscito ad impedire un'assemblea pubblica sul tema de l'"Euflazione" (?), con relatore uno sconosciuto luminare di professione dentista (!), organizzata da Casa Pound.
Nel primo pomeriggio, informati dal Comitato antifascista del quartiere Montanara, hanno cominciato a riunirsi i primi compagni nei pressi della sede fascista. Dopo un paio d'ore, il numero è aumentato arrivando a più di cinquanta: giovani dei vari collettivi cittadini ma anche semplici abitanti del quartiere e anziani che il fascismo lo hanno vissuto e non ne voglion più sentir parlare. "Guai a sottovalutarli..." dice un signore.
Arrivano le 18, ma dei fascisti nemmeno l'ombra, eppure la loro iniziativa era fissata proprio per quest'ora. Un'altra mezz'ora, ed eccoli arrivare, una ventina di fascisti gira l'angolo, ma trova gli antifascisti disposti sulla strada, davanti alla loro sede. Viene scoraggiata così l'avanzata dei nipotini del duce che rimangno in silenzio e a debita distanza. Tanti slogan contro il fascismo, con la ferma decisione di non muoversi di lì. Mano a mano cominciano ad arrivare polizia e carabinieri, ma la situazione non cambia, per più di un'ora i fascisti sono costretti a starsene fermi a pendere atto della situazione. Ormai è chiaro, la loro iniziativa non si svolgerà.I fascisti infine vengono scortati dalla polizia fino alla loro sede, ma le sorprese non sono finite: le serrature delle saracinesche sono state bloccate e per altri quaranta minuti i fascisti se ne stanno impalati, esposti alla derisione dei presenti. Solo passando dalle cantine riescono infine ad entrare e aprire la sede.Niente male, l'obbiettivo (per oggi) è stato raggiunto, un piccolo corteo sfila per le vie del quartiere e si allontana, lasciando i fascisti nella loro sede, presidiata da una ventina di forze dell'ordine.Abbiamo avuto ancora più soddisfazione quando tornati a casa siamo venuti a conoscenza che perfino il Capo Supremo Iannone e il senatore del PDL Gramazio si sono dovuti celermente scomodare per gli avvenimenti di oggi.Ci spiace, cari Iannone e fascisti del Popolo delle Libertà, Parma è antifascista, qui non avete mai avuto vita facile e MAI ne avrete!

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sabato 26 settembre 2009

Frigostamp Torino: la lotta paga!!


Da http://collcompiemonte.blogspot.com/
LA LOTTA PAGA
I 170 operai della Frigostamp ( azienda stampaggio lamiere) di Bruino (TO), dopo scioperi e blocchi davanti ai cancelli dell’azienda, hanno costretto il padrone a fare marcia indietro sull’uso indiscriminato e pretestuoso della cassa integrazione obbligandolo a trattare con il “consiglio di fabbrica” (come gli operai della Frigostamp chiamano ancora le attuali RSU) sospendendo le procedure di cassa integrazione a zero ore. Gli operai hanno scioperato compatti ed uniti bloccando le merci in entrata e in uscita dalla fabbrica malgrado il padrone abbia fatto l’impossibile per farli desistere dalla lotta.
Infatti, durante le ore di lavoro, capi e i capetti erano stati sguinzagliati nei reparti per intimidire gli operai che avrebbero scioperato, sventolando addirittura le lettere di cassa integrazione davanti alla loro faccia mentre stavano lavorando. Il padrone rispondeva agli scioperi con comunicati affissi nelle bacheche in cui accusava gli operai di mettere in atto proteste di carattere ideologico evocando le lotte degli anni settanta. Ma tutti i tentativi di intimidazione padronale sono andati a vuoto grazie alla compattezza degli operai ottenuta soltanto sviluppando un sistema di elevata democrazia sulle decisioni da prendere per quanto riguardava i tempi e la forma della lotta da mettere in atto. Alcuni nostri compagni del CCP (Collettivo Comunista Piemontese) hanno partecipato alle agitazioni e sostenuto, con la loro presenza e le bandiere comuniste, i blocchi davanti ai cancelli. Abbiamo così potuto costatare che ogni decisione veniva presa soltanto dopo aver consultato tutti gli operai presenti e che, grazie al coinvolgimento politico di tutti gli operai, la lotta ha potuto assumere le connotazioni di una lotta vincente contro il tentativo padronale di utilizzare la cassa integrazione ordinaria allo scopo di esaurirla per trasformarla in cassa straordinaria e quindi in mobilità e licenziamenti. Questa concezione, risultata efficace durante la lotta, è quella che deve guidare anche le trattative che in questi giorni saranno affrontate dopo la sospensione della cassa integrazione. Soltanto il coinvolgimento politico ( analisi, sintesi e azione) degli operai, sulle rivendicazioni e le forme di lotta da mettere in campo, può produrre l’unità necessaria alle vittorie. Nel caso della Frigostamp, questo coinvolgimento politico attivo, che non ha atteso le decisioni e i pareri dei dirigenti delle rispettive sigle sindacali, ha prodotto la retromarcia del padrone e lo ha costretto al tavolo delle trattative.Il passo indietro del padrone sulla cassa integrazione rappresenta un precedente importante e probabilmente unico nel nostro paese. E’ la conferma che soltanto la lotta paga e che gli operai uniti nella lotta fanno paura ai padroni. Come nel caso della INNSE di Milano, è necessario che siano gli operai a decidere quali richieste e quali obbiettivi debbano essere raggiunti al tavolo delle trattative tra padrone e sindacato e non, come spesso succede, gli operai vengano interpellati dai dirigenti del sindacato soltanto a trattative concluse.Gli operai della Frigostamp hanno fatto paura al padrone che avrebbe voluto vederli rassegnati e divisi. Si tratta di una vittoriosa battaglia che deve essere presa ad esempio da tutti gli operai e dai lavoratori di altre aziende e che fa parte di una guerra più generale contro la classe di sfruttatori che approfitta della crisi per eliminare le conquiste di civiltà e benessere acquisite grazie alle dure lotte dei decenni passati.

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venerdì 25 settembre 2009

25 settembre, quattro anni dall'omicidio di Federico Aldrovandi


Il filmato riporta i primi dieci minuti del documentario "Verità, grido il tuo nome!", scaricabile interamente su arcoiris.tv


Lo scorso 6 luglio i quattro poliziotti indagati per l'omicidio Aldrovandi sono stati condannati in primo grado solo a 3 anni e sei mesi di carcere (per eccesso colposo in omicidio colposo). Attualmente sono ancora in servizio e vi resteranno finchè non saranno condannati in terzo grado (ammesso che questo avvenga).

informazioni e approfondimenti su http://federicoaldrovandi.blog.kataweb.it

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G20 Pittsburgh: scontri alla manifestazione del 24/9


Video tratto da Indymedia Pittsburgh
Con il G20 sull’economia a Pittsburgh, assistiamo alla solita farsa mediatica in cui rappresentati dei governi , mostrano al mondo la loro capacità di convergere su misure anticrisi. I media ufficiali ci diranno che si sono raggiunti degli accordi importantissimi, Berlusconi interverrà dicendo che la crisi, se non è finita del tutto, è questione di poco. Certo si alzeranno delle voci critiche a proporre un provvedimento invece che un altro. In realtà la questione è ben più profonda. Come gridato da molti manifestanti a Pittsburgh, il capitalismo stesso è la crisi. La crisi generale in atto, non è né un incidente di percorso né il frutto della malvagità di qualche speculatore, è una conseguenza naturale ed inevitabile del sistema capitalista. Per superare positivamente la crisi, non resta che superare il capitalismo.
In ogni modo è grottesco che per uscire dalla crisi ci si dovrebbe affidare agli stessi gruppi di potere che in questa ci hanno trascinati (il G20 li rappresenta abbastanza bene).In risposta a questa ipocrisia propagandistica, si sono svolte a Pittsburgh diverse manifestazioni di protesta con migliaia di partecipanti. Nonostante il clima intimidatorio messo in atto dalle forze della repressione nei giorni precedenti, un migliaio di manifestanti, in prevalenza dell’area anarchica, hanno messo in atto un corteo non autorizzato. La polizia USA ha cercato di disperdere la manifestazione con lancio di lacrimogeni, sparando proiettili di gomma e procedendo a diversi arresti. Le azioni repressive sono proseguite fino alla serata di ieri. Come sempre, solidarietà a chi lotta !!


Aggiornamenti ed altre info su: http://ainfos.ca/en
http://indypgh.org/g20/#
Come dimostrato dal seguente video la polizia USA ha impiegato a Pittsburgh armi acustiche.

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giovedì 24 settembre 2009

Lavoratori in lotta all'Hotel Hilton di Milano


Da CUB Video
Sciopero di tre giorni all'Hotel Hilton di Milano contro la procedura di mobilità annunciata la primavera scorsa per 33 lavoratori tra cameriere ai piani e addetti alla manutenzione. Si tratta di lavoratori assunti a tempo indeterminato che hanno prestato servizio presso il prestigioso Hotel per vent'anni e più. Figure indispensabili e di esperienza che vengono licenziate per essere poi "riutilizzate" per svolgere lo stesso lavoro di sempre, ma come dipendenti di società terze o cooperative.

Chiaramente tutto ciò comporta una riduzione dei costi per l'azienda (che agita infondatamente la scusa della "crisi") e la perdita di diritti contributivi, salariali e di stabilità lavorativa per i lavoratori. I nuovi contratti proposti sono infatti a tempo determinato con addirittura tre mesi di prova per i manutentori! L'acquiescienza con la direzione della RSU in mano ai sindacati confederali è stata letteralmente superata dalla volontà dei lavoratori di intraprendere azioni di lotta e scioperi contro l'azienda per mantenere i propri posti di lavoro. La CUB sostiene e rilancia la lotta e invita i lavoratori della Hilton a non stare a guardare e a far fronte comune coi propri colleghi licenziati.

Hotel Hilton Milan workers on strike :

Many Hilton Milan workers taking care of basic needs of the hotel – chambermaids, porters, but also the staff of the engineering and stewarding depts – are affected by outsourcing plans. They’ve been fighting for months against the outsourcing plan of the company, that would mean approximately 30 lay-offs.
According to Hilton, this choice is inevitable to reduce the costs.
The workers think that such decision is not justified because the hotel has an 80% rooms occupancy average.
Therefore, this operation is meant only to increase the profits, while ignoring the needs of the workers, who have been contributing - some of them for decades - to the hotel’s success.
We do not agree to outsourcing decision, this would mean lay-off for lot of employees and shakiness life to those who have to replace them.
Everyone knows what outsourcing means and which are the contracts and wages for people employed in cleaning companies or Cooperative.
FLAICA-CUB Union and the workers reject the attempt to create a series of threats turned to the workers who do not agree with outsourcing and its will to not deal with the union who has the greater enrolled workers of the Hilton Milan.
FLAICA-CUB Union urgently calls for a negotiation opening with Hilton Milan management.
FLAICA UNITI Confederazione Unitaria di Base


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mercoledì 23 settembre 2009

Honduras: Repressione il 22 settembre

Comunicato del Fronte nazionale contro il Colpo di Stato in Honduras

Repressione il giorno 22 Settembre

Il Fronte Nazionale Contro il Colpo di Stato ha organizzato manifestazioni pacifiche in quasi tutti i quartieri per esigere il ritorno all’ordine costituzionale e l’insediamento dell’Assemblea Costituente Nazionale. La polizia e l’esercito hanno proceduto a disperdere, in modo frenetico, per tutta la città, queste manifestazioni, con l’obiettivo di controllarle. Poliziotti e militari hanno fatto irruzione in modo violento nei quartieri attaccando i manifestanti con armi da fuoco e gas lacrimogeni.

Le forze della repressione non si sono limitate a respingere i manifestanti ma hanno dato luogo a veri e propri rastrellamenti, ricercando i manifestanti, illegalmente, nelle abitazioni private, in particolare i giovani. I detenuti sono colpiti brutalmente con manganelli, bastoni, calci e pugni. Risultato di questa violenta persecuzione notturna sono decine di feriti, centinaia di arresti e vari morti da arma da fuoco. Nonostante la repressione, la resistenza continua organizzandosi nei quartieri residenziali.

Il Fronte nazionale contro il Colpo di Stato ripudia la violenta repressione operata dalla polizia e dall’esercito e condanna gli omicidi effettuati dal regime golpista.

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venerdì 11 settembre 2009

Cile 1973, l'11 settembre che non abbiamo dimenticato

Cile 11 settembre 1973, inizia il colpo di stato militare. Viene soffocato nel sangue il sogno di giustizia sociale e progresso rappresentato dal governo di Salvador Allende. Inizia l'11 settembre 1973 la dittatura di Pinochet: oltre 30000 morti, arresti, torture desaparecidos.
L'11 settembre che non abbiamo dimenticato.





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Cile 1970-1973 Gli anni della Unidad Popular

Cile: nel 1970 la coalizione della Unidad Popular (formata da comunisti, socialisti ed altre formazioni di sinistra) vince le elezioni e diventa presidente Salvador Allende. Il governo della Unidad popular inizia la sua opera, nazionalizzando imprese ed espropriando le multinazionali americane, numerosi sono i provvedimenti in favore del proletariato e degli strati più poveri della popolazione. Presto la borghesia nazionale e gli USA iniziano una dura campagna di boicottaggio e destabilizzazione che culminerà, nel 1973, nel colpo di stato militare .


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giovedì 3 settembre 2009

La INNSE di Lambrate , Appunti di una storia di lotta

Limkiamo da youtube il video Tratto dal documentario sulla lotta della INNSE di Silvia Tagliabue


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martedì 1 settembre 2009

Bologna 2 Agosto 1980 - 2009

Video ed immagini della manifestazione del 2 Agosto 2009 anniversario della strage fascista alla stazione di Bologna nel 1980. Immagini della contestazione a Bondi ed immagini originali del 1980.




resoconto del Corteo della memoria fino a piazza dell'Unità
da Assemblea Antifascista Bologna

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Bologna 2 Agosto 2009 intervista RdB-CUB

Intervista ad un compagno della RdB Cub di Bologna durante la manifestazione del 2 Agosto, anniversario della strage fascista alla stazione nel 1980.

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Bologna 2 Agosto 2009 intervista Lista Reno

Intervista ad un compagno della Lista Reno di Bologna durante la manifestazione del 2 Agosto, anniversario della strage fascista alla stazione nel 1980.



Volantino della Lista Reno per il 2 Agosto 2009 da www.listareno.it
Noi sappiamo, noi non dimentichiamo

La lista RENO partecipa al corteo storico delle ore 9 in ricordo delle persone che il 2 agosto del 1980 a Bologna sono state vittime del terrorismo fascista. Vittime e familiari che, ancora oggi, vengono violentate attraverso i depistaggi più assurdi, con la complicità di una informazione ormai svuotata di ogni principio di autonomia nel nome bieco dello scopo di lucro.

Noi sappiamo,
e saremo presenti con lo striscione che da anni srotoliamo con umiltà e determinazione e che con il passare degli anni ha visto stringere dietro ai propri contenuti un gruppo di persone sempre più numeroso.

LE BOMBE NELLE PIAZZE LE METTONO I FASCISTI, LE PAGANO I PADRONI, LE COPRONO I GOVERNI!

La lista RENO sostiene, la manifestazione successiva indetta alle 10,30 a firma Antifascisti/e e Antirazziste/i, sostenendo la necessità di creare una alternativa concreta che dia voce alla moltitudine di persone che non si riconosce, che non sopporta più i fiumi di parole di convenienza, spesi negli anni dai molteplici rappresentanti istituzionali, che si sono alternati in piazza Medaglie d'Oro, trasformando un momento di commemorazione e di rispetto per tutti coloro i quali hanno perso la vita quel giorno, per i familiari e per tutte le persone che quel giorno sono state testimoni della strage, in una indecente ed arrogante passerella elettorale.

Noi non dimentichiamo, quando non più tardi di due anni fa le parole vuote e di circostanza dei "papaveri" sul palco hanno calpestato, con estrema violenza, il rispetto per le vittime, arrivando a far spostare il suono della sirena alle 10,28 senza che dalla piazza si levasse un'unanime e doveroso coro di protesta, salvo poche realtà indipendenti, ovviamente aggredite fisicamente dai "democratici" simpatizzanti dei partiti e sindacati della maggioranza politica bolognese.

Tanto ci premeva
Lista RENO

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