martedì 2 febbraio 2010

[Magenta] Novaceta: la lotta degli operai per far ripartire la fabbrica

Servizio di Silvia Tagliabue da CubVideo

La Novaceta di Magenta è una fabbrica chimica leader mondiale nella produzione di filo di acetato, usato nell'industria tessile. Dal 2003, quando la proprietà è passata dallo SNIA alla famiglia Scimatti, è iniziato il declino, con un taglio drastico dell'occupazione, passata da 500 operai a meno dei 200 attuali. La crisi non è motivata da ragioni economiche, ma è il frutto di una volontà padronale di chiudere l'attività per fare speculazione edilizia sul terreno. La Novaceta occupa infatti una vasta area di 220mila metri quadrati alle spalle della stazione di Magenta.
Si arriva così al 30 giugno 2008, quando l'azienda di fatto chiude lattività mettendo tutti i 200 lavoratori in cassa integrazione. Non viene dichiarata la crisi, che potrebbe preludere al fallimento e al possibile salvataggio da parte di un nuovo industriale, e gli operai si trovano soli di fronte all'arroganza padronale che neppure rende noto un piano industriale. I sindacati confederali assecondano la proprietà e non sono neppure in grado di indire un'assemblea dei lavoratori o pensare ad alcuna azione sindacale.
I lavoratori si organizzano, fondano il Comitato Magentino Dignità e Lavoro (www.dignitaelavoro.blogspot.com), si rivolgono alla Allca-CUB e iniziano la lotta. Dapprima un presidio, poi, esasperati dal silenzio delle istituzioni, occupano la fabbrica e prendono anche il tetto, decisi a non mollare finchè la Provincia non costringerà a un tavolo di trattativa la proprietà immobiliare (Marcobi) e quella industriale (Fantoni) per arrivare alla ripresa immediata dellattività produttiva con la partecipazione alle decisioni degli operai costituitisi in cooperativa.
L'incontro del 28 gennaio in Provincia di Milano non ha portato ancora a iniziative concrete. Sono emerse nuove manovre poco chiare tra la proprietà immobiliare che ha dichiarato di voler cedere il terreno alla proprietà industriale, responsabile della situazione di chiusura attuale. E' anche stata ventilata la presenza di vari imprenditori interessati a rilevare la Novaceta, ma per ora tutto rimane piuttosto vago. La notizia positiva è la proposta di cessione della centrale termoelettrica per una cifra accessibile, cosa che permetterebbe l'immediata ripresa produttiva. La CUB ha ribadito la necessità di procedere al più presto all'apertura di tavoli tecnici per fissare le tappe della riapertura della Novaceta.

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